Che cosa hanno a che fare i satelliti con i vigneti?

Recentemente, abbiamo pubblicato due report di vendemmia sull’annata 2022: Bordeaux 2022Barolo 2022. I nostri report offrono una prospettiva aggiuntiva sui vigneti, una proveniente dallo spazio e dai satelliti. Se vi siete mai chiesti come facciamo esattamente a estrarre informazioni preziose sul meteo, l’andamento vegetativo e la qualità dell’annata tramite satelliti, beh siete nel posto giusto. In questo articolo vi spiegheremo come utilizziamo i satelliti d’osservazione terrestre, in particolari quelli dotati di sensori ottici, per monitorare la vigna e come abbiamo sviluppato il nostro Saturnalia Evolution Index (SEI).

Satelliti con sensori ottici

I sensori ottici sono quelli più usati comunemente nei satelliti d’osservazione terrestre per monitorare la vegetazione.  aIl loro scopo è catturare la luce del sole riflessa dal bersaglio (nel caso di Saturnalia, i vigneti) in diverse bande spettrali, incluse quella multispettrale e iperspettrale. Che cosa significa? 

I satelliti multispettrali possono registrare la luce riflessa dai vigneti in una o più bande di infrarossi, raccogliendo molte più informazioni rispetto alla fotografia standard – che ovviamente può catturare solo ciò che è visibile. In particolare, le bande infrarosse sono essenziali per determinare la presenza di acqua e il contenuto di clorofilla. Ciò è dovuto alla maggiore riflettanza della vegetazione nelle bande di infrarossi, consentendo così raccolta di informazioni così preziose.

Di seguito un esempio che spiega quali informazioni corrispondono a quale banda di infrarossi.

Esempio della curva di riflettanza nella vegetazione. (https://pages.cms.hu-berlin.de/EOL/gcg_eo/fig/s03_vegetation_spectrum.png)

Il Saturnalia Evolution Index (SEI)

In Saturnalia abbiamo sviluppato il nostro indice proprietario, il Saturnalia Evolution Index (SEI), capace di condensare tutte le informazioni elencate sopra. Questo indice sfrutta le differenti bande nello spettro visibile e infrarosso per misurare la clorofilla, il mesofillo.

Il SE viene calcolato ogni volta che un satellite scansiona l’area, fornendo un monitoraggio continuo del vigneto durante la stagione di crescita. Dai valori SEI raccolti abbiamo sviluppato un secondo indice, il Saturnalia Variation Index (SVI), che riassume le informazioni con l’aiuto di 5 classi differenti di vigore per fornire un’immagine complessiva della crescita del vigneto.

Di seguito puoi vedere un esempio di SVI tratto dal nostro report di Bordeaux 2022

Mappa SVI della AOC Saint-Estèphe (a sinistra) e grafico a torta della distribuzione delle classi SVI (a destra) per l'annata 2022.

Precipatazioni e temperatura

In aggiunta al monitoraggio della vegetazione, i satelliti possono anche fornire dati sulle precipitazioni e temperature. I dati sulle precipitazioni provengono dalla missione Global Precipitation Measurement (GPM), derivante dalla collaborazione tra la NASA e l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA): insieme registrano in modo approfondito il livello di precipitazioni di neve e pioggia in tutto il mondo.

I satelliti sono infatti in grado di registrare la Temperatura Superficiale Terrestre (Land Surface Temperature – LST), una misura della temperatura radiaetiva della superficie terrestre. Pertanto, i satelliti possono fornire un mix di temperature sia della vegetazione che del terreno: è diverso da ciò che fanno le stazioni meteorologiche sulla terra, le quali misurano esclusivamente la temperatura dell’aria.

In conclusione, abbiamo cercato di semplificare il processo molto complesso che c’è alla base della raccolta di dati satellitari. Il vantaggio maggiore offerto dai satelliti è che sono una soluzione economica e scalabile per quanto riguarda il monitoraggio dei vigneti. Riteniamo infatti che, sulla base degli ingenti investimenti effettuati nell’industria aerospaziale (fonte), i satelliti avranno un ruolo sempre più cruciale nella coltivazione della vite e nel settore del vino in generale.

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